Color rosso fuoco, cremoso e un profumo che richiama tutta la ricchezza della Sicilia. Oggi si parla dello strattu di pomodoro, un concentrato e prezioso alleato per gli amanti della cucina.
Conosciuto anche come estratto (o strattu in dialetto siciliano), il concentrato di pomodoro è una salsa densa e profumata, ricavata proprio dalla polpa del pomodoro.
Il prodotto che si ricava da questa lavorazione può essere differente: concentrato, doppio concentrato o triplo concentrato.
Si tratta di un asso della manica per chi cucina. Con un gusto deciso e inconfondibile, arricchisce qualsiasi tipo di pietanza, spezzatini e stufati, salse e sughi.
Inoltre è facilissimo da preparare. Bastano solo due ingredienti: pomodoro e sale.

Lo strattu di pomodoro: una storia da esplorare
Tutto nasce nel Sud Italia quando il pomodoro inizia ad essere consumato come alimento afrodisiaco. In seguito diventa parte integrante della cucina meridionale e inizia ad essere esportato in Europa.
Inghilterra e Francia furono i primi Paesi a coltivarlo come pianta ornamentale.
Successivamente, il pomodoro venne pensato come conserva. I contadini parmensi erano soliti far essiccare il pomodoro al sole per poi trasformarlo in salsa.
È solo più tardi che la storia del concentrato di pomodoro ha inizio.
Affonda le sue radici nel ‘900, quando le aziende conserviere emiliane iniziarono a produrre i primi estratti dalla polpa del pomodoro.
La prima vera produttrice su scala industriale fu l’azienda Mutti, quando, negli anni 50, a Parma, mise in commercio nei supermercati di tutta Italia il concentrato in tubetti, per un uso facile e veloce.
Negli anni successivi ha avuto successo anche in altre regioni italiane, soprattutto in Sicilia dove ha preso un nome proprio, u strattu, e uno stile in cucina unico e particolare.
Differenze tra passata e concentrato
Sebbene alcuni affermino che i due concetti abbiano lo stesso significato, in realtà presentano differenze determinanti.
La passata di pomodoro è una salsa che si ottiene pelando i pomodori, eliminando i semi e l’acqua di vegetazione e passandoli al passaverdure a maglia fine, così da ottenere una conserva densa e cremosa.

Nelle regioni del Sud, e soprattutto in Sicilia, grazie alla qualità pregiata dei pomodori e alla fertilità delle terre, la passata di pomodoro viene considerata la regina delle conserve.
L’estratto di pomodoro, invece, come si intuisce dal nome, si ottiene cuocendo a lungo i pomodori, passandoli al passaverdure a maglia fine e infine stendendo la passata ottenuta su delle apposite tavole o dei larghi “piatti” in ceramica ed esponendola al sole per una settimana circa.
Il risultato non è una salsa, ma una pasta molto più densa e dal gusto molto più deciso.
In base alla concentrazione di zucchero si ottengono tre differenti tipologie di estratto: il concentrato di pomodoro, il doppio concentrato e il triplo. In Sicilia u strattu si utilizza per insaporire minestre, zuppe e ragù.
Paolo Manetta